Itzokor

news?!

« Older   Newer »
  Share  
ayaya
view post Posted on 20/7/2006, 22:30




The "rich Athenian lady" was pregnant: the anthropology of a geometric tomb reconsidered
Hesperia, Wntr, 2004 by Maria A. Liston, John K. Papadopoulos
http://www.findarticles.com/p/articles/mi_...73/ai_n13493307


Analisi recenti sui resti rinvenuti nella celebre “Tomba della ricca signora Ateniese”, hanno rivelato come questa fosse morta o a causa di un parto prematuro o comunque mentre era in stato interessante. Infatti sono stati messi in luce i resti del feto, di 4 – 8 settimane, rinvenuti insieme ai resti cremati della madre.
 
Top
roberta_324
view post Posted on 26/1/2007, 14:25




l'analisi delle ossa combuste è interessantissima :wub: ....l'articolo è del 2004, nn sai se ci sn state pubblicazioni + recenti?ciau :)
 
Top
ayaya
view post Posted on 11/11/2007, 15:04




Da:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...l_66863226.html

Nella valle di Lambayeque, a ca 760 Km da Lima e vicino all'antico complesso di Sipan l'archeologo Walter Alva ha riportato alla luce un tempio ricoperto da pitture murali: Ventarron il quale sarebbe stato costruito molto prima di Sipan.
I risultati della datazione col sistema del carbonio 14 collocano il rinvenimento a 4000 anni prima di Cristo, rendendo noto che le pitture murali potrebbero essere le più antiche nelle Americhe.
 
Top
ptah
view post Posted on 30/10/2008, 21:33




:B):
Notizie di ottobre sul
Sito di Çatalhöyük
(tradotta alla meno peggio :blink: )

Çatalhöyük sarà protetto dagli eventi meteorologici da una grande tettoia in legno. Uno dei più antichi e noti insediamenti umani della Turchia non è più in grado di sopportare le intemperie, per questo è stata completata la costruzione di un grande copertura lignea di protezione. Çatalhöyük, una delle più note aree archeologiche della Turchia è conoscito per le testimonianze di domesticazione di animali e coltivazione del frumento. Orhan Düzgün, direttore generale del Ministero della Cultura, del Turismo del Ministero e Beni Culturali e dei Musei, riferisce l'agenzia Anatolia, ha detto che i lavori di costruzione della copertura, iniziati nel giugno di quest’anno, si sono conclusi.
Il tetto, in legno appositamente laminato, proteggerà il sito dai danni derivanti dall’esposizione agli agenti atmosferici. Il tetto sarebbe stato costruito con un occhio di riguardo per l'estetica, a beneficio dei turisti e degli archeologi che lavorano nel sito. Nella copertura vi sono dei pannelli laterali pieghevoli e risulta assicurato un valido sistema di ventilazione. Dei pannelli policarbonati sulla tettoia permetteranno una corretta distribuzione della luce solare, affinché questa non comprometta ulteriormente il sito. Saranno anche predisposti dei pannelli didattici da esporre sui lati dell’infrastruttura onde rendere disponibili al visitatore un maggior numero di informazioni.
Gli scavi nel sito neolitico continuano a singhiozzo dal 1993, sotto la direzione inglese del prof. Ian Hodder, con rinvenimenti di dipinti parietali, sigilli e stoviglie decorata colorate con varie figure scolpite.
Il primo scavo presso il sito risale al 1960 e venne condotto da un team guidato dall’archeologo britannico James Mellaart. Tranne che per la sua zona meridionale, il sito non ha alcuna protezione contro le dure condizioni climatiche, caratteristiche della regione anatolica centrale.

bye
;)
 
Top
ptah
view post Posted on 9/11/2008, 19:36




:huh:

imageimage

un'area coperta a Çatalhöyük

 
Top
ptah
view post Posted on 13/11/2008, 13:47




:B):

da un'agenzia di stampa

In Libano, archeologi spagnoli e libanesi hanno individuato un sito datato al 900 a.C. ove sono state rinvenute numerose urne cinerarie. Le urne recuperate nel sito, ubicato in zona costiera, sono più di 100 secondo quanto dichiarato da Ali Badawi, l'archeologo responsabile per Tiro.
Badawi insieme a un team spagnolo dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona scavano già da anni sin dal 1997, quando è avvenuta la scoperta del sito, da allora sono stati scavati fino 50 mq ogni anno. Gli scavi, per i quali Maria Eugenia Aubet guida il gruppo spagnolo, avevano subito una forte battuta d’arresto tra il 2005 e il 2006 in seguito all’attività di guerra tra Israele ed i guerriglieri Hezbollah, quest’anno gli scavi sono finalmente ripresi.

 
Top
ptah
view post Posted on 13/11/2008, 14:56




un articolo tratto dal Il Sole 24 ORE sui "multipli" della stele di Rosetta e sul sempre controverso personaggio Zahi Hawass :huh:

"Le stele di Rosetta abbondano e rischiano di moltiplicarsi: già altre due sono venute alla luce e altre non tarderanno a essere trovate in numerosi templi egizi. Questo mi spinge a criticare Zahi Hawass (Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto, n.d.r.), che si ostina a reclamare quella conservata al British Museum di Londra".
A lanciare questa singolare provocazione è Bassam el Shammaa, archeologo egiziano con un curriculum di studi e di scavi di tutta eccellenza e oramai rivale dichiarato di Hawass, fino ad ora arbitro unico dell'Archeologia in riva al Nilo e unico a scegliere dove e chi deve operare sui siti in Egitto.

Una simile, inaspettata uscita è spiegata dal rinvenimento presso l'antico sito di Canopo (oggi Abukir, 25 km ad est di Alessandria) di due stele riportanti lo stesso testo della pietra di Rosetta, nei medesimi alfabeti antichi (greco, demotico e geroglifico, questi ultimi due utilizzati, in periodi diversi per esprimere l'antico idioma dei faraoni).
Un tale ritrovamento non deve certo stupire: il testo riportato dalle varie lastre è un decreto regio, emesso in onore del faraone Tolomeo V Epifane (196 a.C.) in occasione del primo anniversario della sua incoronazione. L'epigrafe contiene tutti i benefici resi al Paese dal sovrano, le tasse da lui abrogate, e la conseguente decisione da parte del clero di erigere in tutti i templi egizi una statua in suo onore, e numerose statue d'oro da collocare accanto a quelle degli dei, e di indire festeggiamenti in omaggio allo stesso monarca; il decreto – stabilirono i sacerdoti – doveva essere esposto in ogni luogo di culto e "nella scrittura delle parole degli déi (geroglifici), nella scrittura del popolo (demotico) e in quella greca"; trattandosi poi di un decreto governativo di assoluta pregnanza, in quanto celebrativo del sovrano e dunque pensato per durare, esso non è stato vergato su papiro, ma gravato su granito, a garantirne lunga durata: questo spiega le speranze degli antichisti di trovarne altri simili.
"E' ovvio – fa dunque osservare el Shammaa – che non ci sia da stupirsi di fronte a scoperte di altre copie del testo di Rosetta. Altre ancora a ben cercare nei penetrali (le parti più recondite) di templi e santuari verranno recuperate a evidenziare la portata nazionale di un simile onore, tributato a un sovrano macedone, considerato tuttavia alla stregua degli antichi faraoni".
Inoltre le epigrafi ritrovate riportano lo scritto nella sua totalità, a integrare così le lacune presenti nella stele di Rosetta, che comunque rimane la più famosa e antica, ritrovata alla fine del XVIII secolo e dal 1802 esposta appunto nel Museo londinese. Stele – è cosa nota tra gli studiosi e gli appassionati – che permise a Thomas Young e soprattutto a Jean François Champollion (1826) di decifrare il geroglifico, potendolo comparare con un testo uguale, riportato in greco antico e prontamente tradotto; pian piano ogni glifo, ogni segno venne associato a un termine o un concetto espresso in greco e a noi noto e il mistero dell'antica lingua dei faraoni trovò soluzione.
E' subito divampata la polemica tra studiosi, con Hawass che insiste sulle proprie posizioni, facendo notare l'importanza simbolica della pietra di Rosetta ("pur meno completa è in qualche modo da considerarsi il punto di partenza di tutti gli studi dell'Egittologia moderna: è più che lecito pretendere che essa sia riportata in Egitto, dove è stata prodotta e trovata!") e minacciando di sospendere gli scavi dei ricercatori britannici in caso di mancata restituzione. Gli osservatori comunque parlano di dichiarazioni da parte di Hawass eccessive e pretestuose, finalizzate ancora una volta a cercare di guadagnare la ribalta mediatica.

 
Top
mijolnir
view post Posted on 14/2/2009, 11:43




Per chi fosse nei pressi di Roma e fosse interessato:
image
 
Top
mijolnir
view post Posted on 16/2/2009, 18:39




Le "ultime" sull'uomo di Neanderthal :)

Sequenziato il genoma dell'uomo di Neanderthal

Ricostruito integralmente il genoma dell’uomo di Neanderthal. Nel corso del convegno annuale dell’American Association for the Advancement of Science, tenutosi a Chicago (Usa), una equipe di scienziati tedeschi e statunitensi ha presentato il frutto di anni di ricerca. I ricercatori sperano ora di poter chiarire la relazione tra l’uomo moderno e quello di Neanderthal, estinto 29mila anni fa. Gli esperti, impegnati in questo complesso lavoro già dal 1997, hanno rilevato diversi punti in comune tra l’uomo e l’ominide, cosa che farebbe pensare all’esistenza di un progenitore comune.

Ricostruito il genoma dell'uomo di Neanderthal - I frammenti di Dna utilizzati per lo studio, oltre 3 miliardi in tutto, sono stati estrapolati da tre ossa fossili appartenenti all'uomo di Neandertal rinvenuti nella Grotta di Vindija, in Croazia. Sono inoltre state oggetto di studio svariati milioni di coppie base ritrovate in altri siti, tra le quali figurano ossa ritrovate a El Sidron, in Spagna, e nella Grotta di Mezmaiskaya, nel Caucaso. È stato esaminato anche un campione della specie dell'uomo di Neandertal risalente a 40.000 anni fa e ritrovato nel 1856 nella Valle di Neander, in Germania. Proprio questo campione era stato utilizzato per determinare l'esistenza dell'uomo Neandertaliano coma specie. Grazie al sostegno di una grande azienda, gli scienziati hanno potuto procedere al sequenziamento del Dna, ottenendo più del 60% del genoma di Neanderthal.

Il lavoro degli scienziati - Il gruppo ha creato delle "librerie" di sequenze, in condizioni sterili, in modo che gli esperimenti non fossero compromessi dalla presenza del Dna umano dei ricercatori. Gli scienziati, inoltre, hanno ideato delle "etichette" per le sequenze di Dna, che svolgono il ruolo di identificatori per le vecchie molecole di Dna e garantiscono che i campioni non siano contaminati da altre fonti. Il genoma, etichettato con la tecnica radioattiva, è stato utilizzato anche per ovviare alla mancanza di materiale durante la procedura di sequenziamento, rendendo il processo più efficiente.

Pochi i punti in comune con l'uomo moderno - Stando a quanto annunciato dagli stessi scienziati, un consorzio internazionale di ricercatori ha in programma di analizzare in modo approfondito numerosi geni di particolare interesse per la recente evoluzione del genere umano. Tra questi vi sarebbe il gene “FOXP2”, coinvolto nel processo del linguaggio dell'uomo moderno, e diversi altri coinvolti nel processo di invecchiamento e dello sviluppo cerebrale. Il team, guidato dal professor Svante Pääbo, della Società Max Planck, e sicuro del fatto che l’uomo di Neanderthal abbia contribuito comunque soltanto in minima parte ai cambiamenti dell’attuale popolazione umana.

da "Tiscali news"
 
Top
mijolnir
view post Posted on 28/2/2009, 13:31




Brutte notizie sulle famosissime grotte di Lascaux:

Il fenomeno delle macchie nere che minaccia le grotte di Lascaux - nel sud-est della Francia - e' 'stabile, leggermente in evoluzione'. E' quanto e' emerso da un convegno a Parigi sulla salvaguardia della 'Cappella Sistina della preistoria'. La grotta e' malata, attualmente e' a riposo, senza alcun trattamento'. Macchie nere sono state registrate in diversi punti delle grotte e minacciano i dipinti, veri capolavori che risalgono a piu' di 15 mila anni avanti Cristo.
(ANSA) - PARIGI, 28 febbraio 2009
 
Top
mijolnir
view post Posted on 18/4/2009, 07:23




Nei giorni 20-22 aprile 2009 il dott. Luca Sarriu, Dottore di Ricerca in Filologia Bizantina terrà un seminario su La civiltà di Bisanzio, aula 10a della facoltà di Lettere, Cagliari

Lunedì 20 aprile, h 16-18
Da Costantino a Eraclio
La Nuova Roma tra Occidente e Oriente
Il Cristianesimo e la letteratura classica; La reazione pagana; I padri Cappadoci e la fusione di Ellenismo e Cristianesimo
Giustiniano e il suo Impero
Romanio il Melodo, Giorgio di Pisidia

Martedì 21 aprile, h 17-19
L'iconoclastismo e la dinastia Macedone
La rottura con Roma: Carlo Magno; La disputa iconoclasta e riscoperta dei classici
Fozio; Areta
L'enciclopedismo di Costantino VII
La nascita della letteratura neo-greca:il Digenis Acrites e il Poema di Bellisario

Mercoledì 22 aprile h 16-18
Dai Comneni alla fine dell'Impero
L'arisotcrazia militare e l'aristocrazia burocratica; La poesia di corte e il recupero delle forme classiche
L'impatto con l'Occidente: la quarta crociata; Il romanzo bizantino tra XII e XIV secolo
L'impero di Nicea; La canonizzazione della studio dei classici
I Bizantini in Occidente e la nascita dell'Umanesimo europeo

Al termine dell'attività seminariale,

il 28 aprile 2009, h 16:30, nell'Aula MAgna "B.R. Motzo", il Prof. Fabrizio Conca, professore ordinario dell'Università Stratale di Milano,
terrà una conferenza dal titolo: Bisanzio, un millennio di civiltà
 
Top
ayaya
view post Posted on 9/6/2009, 23:17




ROMA - Otto porte d'accesso per entrare nelle meraviglie della Mesopotamia antica e godere con un click di molti fra gli strepitosi gioielli del museo di Baghdad riaperto nel febbraio 2009 ma ancora inaccessibile ai più. Realizzato dal Cnr e promosso nel 2005 dall'allora ministro degli esteri Gianfranco Fini - che lo ha presentato questa mattina alla stampa insieme con l'attuale capo della Farnesina Franco Frattini, il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, il direttore del Cnr Roberto De Mattei, il direttore di Rai Uno Mauro Mazza e il segretario generale, ambasciatore Giampiero Massolo - è finalmente realtà, da oggi, il museo virtuale dell'Iraq.

Non un semplice contenitore degli oggetti posseduti dal museo iracheno, ha spiegato De Mattei insieme con l'archeologo che ha curato il progetto, Massimo Cultraro, bensì un vero e proprio piccolo viaggio virtuale, pensato per il grande pubblico e per la comunità scientifica, attraverso 6000 anni di storia della Mesopotamia. In rete 8 sale tematiche, dalla preistoria fino all'età islamica, all'interno delle quali sono presentati alcuni degli oggetti più belli e significativi. Nel sito, fruibile in italiano, arabo e inglese, anche dei videoclip che ricostruiscono la storia e la costruzione delle principali città. "Un'opera - ha detto Frattini - che ha permesso di far emergere l'eccellenza dell'Italia anche in questo campo e, soprattutto, di fare della cultura lo strumento per permettere ad un popolo duramente provato dagli eventi bellici di rialzarsi in piedi, di ritrovare attraverso il proprio patrimonio storico ed artistico il senso di unità che permette di superare le difficoltà e di operare affinché un nuovo Iraq possa rinascere".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._987856443.html
 
Top
auto-fan86
view post Posted on 1/10/2010, 04:09




Hack again?!
 
Top
13 replies since 20/7/2006, 22:30   10901 views
  Share